LA TRAGEDIA DI UN POPOLO

ll 95% della popolazione Acholi, circa un milione e mezzo di persone, continua a vivere nei campi per sfollati. Le persone vi languono, senza fare niente, dovendo vivere con 4-5 Kg di cereali a testa al mese. Con poca acqua, nessun servizio e nessuna prospettiva. Sono aumentati i suicidi, la morte per AIDS, per violenze e per altro. È confermata dai missionari la cifra di 1000 morti la settimana, secondo una ricerca compiuta nel 1° semestre 2005, pubblicata lo scorso Settembre e subito smentita dal governo.

A dispetto delle dichiarazioni governative di maggior sicurezza e del miglioramento generale della situazione, non si capisce perché vengano aperti nuovi campi e non si favorisca il rientro nei villaggi d’origine. C’è il dubbio che dietro questa politica ci sia un disegno governativo di estirpare la gente dalle proprie terre (di cui sono proprietari) per appropriarsene e poi venderle alle multinazionali o sfruttarle in altro modo. A oggi la metà della popolazione nei campi ha meno di 16 anni: bambini e ragazzi che sono nati e cresciuti nei campi, che spesso non conoscono neanche la terra di famiglia, perché i genitori hanno dovuto lasciare i propri villaggi prima della loro nascita a causa della guerra.