LA SOFFERENZA DEI BAMBINI

I metodi di addestramento sono brutali: i bambini, spesso drogati, sono costretti a mutilare ed uccidere con il machete, per non incorrere in punizioni gravissime o addirittura essere uccisi a loro volta. In battaglia portano una bottiglia d’acqua ed una pietra in tasca che dovrebbero proteggerli dal nemico e dalle pallottole degli avversari. Mai ritirarsi di fronte alla battaglia dice la dottrina di Kony che, comunque, rimane ben al riparo nelle retrovie a compiere le sue divinazioni.

Le femmine, oltre a combattere, sono di continuo abusate sessualmente dai comandanti. Numerosi sono gli agguati nelle strade contro la popolazione civile. Oltre le ferite esteriori, vi sono quelle interiori, le più difficili da guarire: il timore e la sfiducia, il senso di colpa, il disprezzo di sé stessi, la rabbia verso una società che non li ha protetti. L’obiettivo dell’Esercito di Liberazione del Signore (LRA) è quello di disumanizzare i bambini.2 Infine c’è il serio rischio di vendette una volta che questa situazione sarà risolta: gli ex bambini soldato, infatti, sono stati vittime e carnefici al medesimo tempo. Questo problema non è stato mai affrontato: sui ragazzi scappati dalla guerriglia3 non è stato mai cominciato un lavoro di riabilitazione serio. Queste creature che non hanno vissuto la loro adolescenza, ma sono stati per anni solo macchine di crudeltà, sono anch’essi abbandonati nei campi, con il loro trauma e senza prospettive.